La forza delle parole

Comunicare per conoscere, guarire, cambiare

Nell’ultimo post, ho accennato all’importanza del dialogo e al fatto che il raccontare certi avvenimenti porti a riviverli.

Ho recentemente parlato una ex collega (S.) con la quale ho vissuto, lavorato, viaggiato e compartido (condiviso, in spagnolo) molto in Colombia.

Mi racconta che, nel tentativo di condividere un documentario con i propri genitori, si ritrova a guardalo da sola, mentre loro si addormentano. Non era un documentario qualunque ma uno che, per chi ha visto un pezzetto del conflitto colombiano, rappresenta una testimonianza molto profonda.

S., mi da detto:

ero totalmente immersa nella visione. I miei genitori dormivano. L’ho guardato fino alla fine da sola e ho rivissuto tutto. Mi ha scosso.

Comunicare, condividere

Non è sempre facile. Soprattutto se si tratta di eventi alieni e traumatici.

Io scrivo.

Questa è la mia forma di raccontare e raccontarmi quello ho provato. Spesso mi rendo conto essere molto più grave, violento e profondo di quanto abbia mai visto e vissuto prima d’ora.

Non è facile spiegare certe dinamiche e certi contesti a chi non li ha mai visti.

È molto complesso e spesso non si raggiunge l’obiettivo di trasmettere le emozioni, o una parte di esse. Emozioni che contengono messaggi, denunce che dentro di te gridano per essere conosciute fuori dai loro contesti.

Per chi ci lavora, l’enorme tematica dei diritti umani è interessantissima e coinvolgente.

Diventa ancora più sentita e delicata una volta che l’hai vissuta e toccata con mano. La tragedia di un singolo o di molti, che scopri essere la tragedia di un paese intero, e infine di tutta una società fondata su un sistema complesso che tutti contribuiamo ad alimentare.

Forse questa situazione senza precedenti provocata dalla pandemia, ci offrirà nuovi punti di vista su noi stessi e sul mondo.

Più attenzione verso quello che non funziona, verso tutto ciò che non ha mai funzionato.

Dalle crisi si esce più forti

Spero che da questa ne usciremo con nuovi occhi per vedere le ingiustizie e nuovi orecchi per ascoltarle.

Soprattutto con la capacità e la volontà di combatterle.

Insieme.