Carne italiana, soia brasiliana.

Un video molto interessante

Neppure l’Italia è immune dal circolo vizioso creato dalla produzione industriale di carne e dalla catena produttiva che coinvolge agricoltori, allevatori, distributori e consumatori di tutto il mondo.

In questo video-documentario di Francesco de Augustinis, si mettono in luce le condizioni di alcuni allevamenti intensivi italiani, principalmente concentrati nell’area geografica della Pianura Padana.

Per mantenere il ritmo di produzione, gli allevatori dipendono dalle importazioni di soia dal Brasile (519000 tonnellate nel 2016). Una dieta altamente proteica permette una crescita più rapida degli animali, riducendo tempi e costi dell’allevamento. Solo in parte.

Il vero costo lo stanno pagando gli ecosistemi e anche tutti noi. Ancora più pesante sarà il costo per le future generazioni, in assenza di immediati provvedimenti e di un profondo cambiamento culturale.

La produzione di carne industriale ha evidenti e gravissime conseguenze ambientali a livello globale, causate in primis dalla deforestazione e dalle monocolture. 

Il suolo viene impoverito, non funge più da carbon sink: non può più immagazzinare carbonio come prima. Al contrario, la CO2 precedentemente assorbita viene rilasciata nell’atmosfera, alimentando l’effetto serra e il surriscaldamento globale.